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I volontari dell'AMAT "corrono all'amore"
L'acronimo sta per Associazione per l’Assistenza ai Malati e l’Aiuto ai Tossicodipendenti. E' un ente no profit che aiuta le persone con dipendenze da alcool o droghe

Tra le tante associazioni operanti nella provincia di Terra di Lavoro che hanno partecipato alla giornata internazionale del volontariato, tenutasi il 6 dicembre scorso, spicca l’AMAT, acronimo di Associazione per l’Assistenza ai Malati e l’Aiuto ai Tossicodipendenti, un’organizzazione no-profit ed indipendente, la quale si prefigge come obiettivo quello di fornire delle risposte concrete alle esigenze dei più svantaggiati, riunendo in questo modo dei volontari che vogliano riappropriarsi della propria comunità, soprattutto coloro che siano intenzionati ad arricchire il proprio bagaglio personale, attraverso l’adesione a delle attività nel campo del Terzo Settore.   

Lo stesso etimo latino della sigla AMAT rispecchia il concetto che ‘Dio ama’, o meglio ‘ci ama’, proprio perché, basandosi su quest’asserzione, l’uomo ha la possibilità di scoprire o riscoprire le motivazioni profonde del suo impegno sociale; non a caso, l’amore per il prossimo riunisce credenti e non credenti che, insieme, possono migliorare la qualità della vita sia della propria comunità, che della città e della società intera.

Proprio partendo da questo presupposto, il significato profondo del concetto di solidarietà, l’AMAT opera sul territorio di riferimento con la consapevolezza che la condivisione permette di accettare il dolore, visto come ‘risorsa’ e ‘dono’ e non subito semplicemente, per cercare soluzioni alternative e creare una vera e propria rete basata su rapporti autentici.

L’AMAT, volendo sostenere le situazioni di vita di persone che soffrano a causa di malattie psico-fisiche e di dipendenze causate da alcool e droghe varie, mira ad affrontarle in una dimensione di reciprocità, affinché cooperino sia il volontario che l’assistito medesimo, attraverso la più piena collaborazione con le istituzioni, gli organismi nazionali ed internazionali, le organizzazioni non governative e tutte le altre realtà sociali stanziate sul territorio.

Gli strumenti di cui si avvale l’associazione sono la formazione permanente dei volontari, le attività informative e di sensibilizzazione nei confronti delle comunità locali, l’assistenza domiciliare ai malati terminali, il supporto morale e logistico alle famiglie degli assistiti, la realizzazione di una rete di specialisti che garantiscano prestazioni a domicilio ed un centro di ascolto per le problematiche legate alle dipendenze.

Nell’ambito delle prossime iniziative dell’AMAT, a partire dal 18 gennaio 2010 alle ore 19:00, presso la parrocchia di san Bartolomeo apostolo, in via Giulia 40 nella frazione Centurano di Caserta, inizierà il corso dedicato all’assistenza al malato terminale, al fine di preparare i volontari su alcune tematiche specifiche, come le nozioni base sull’intervento verso questa tipologia di utenti, gli aspetti psicologici e le reazioni psico-emotive che possono manifestarsi nei volontari ed il concetto di Eubiosia.

La migliore sintesi, che esprime lo spirito che muove l’associazione, è sintetizzata nel seguente pensiero della compianta Chiara Lubich: "…ascolta, ti prego, con me il tempo che corre; i battiti del tuo cuore che non dimentica mai di picchiare alla porta dell’anima. Esso ti invita costantemente, perennemente all’Amore! Ama, ama, ama! E’ destino dell’uomo l’Amore! …Sì, c’è nel mondo il dolore, ma per chi ama è nulla il dolore".

Per chi volesse saperne di più, è possibile contattare le sedi dell’AMAT ai seguenti recapiti telefonici 347/558660 (Caserta) e 347/7471256 (Calvi Risorta).   

Domenico Callipo

12/12/2009
 
 
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