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Consiglio Reggio
Per la prima volta nella storia, per dare un segnale di legalità, il Consiglio dei Ministri si è tenuto a Reggio Calabria. Ecco di cosa si è discusso
 
Consiglio Reggio

Caserta - Per la prima volta nella storia d’Italia il Consiglio dei Ministri si è tenuto in quel di Reggio Calabria, decisione presa per dare un segnale di legalità a quella terra squassata dalla violenza. Ora, considerato che il nostro premier ha voluto che il Cdm si tenesse a Reggio dopo i gravi fatti di Rosarno e gli attentati mafiosi, così come ha preteso che il G8 si tenesse all’Aquila subito dopo il tragico sisma, vi conviene fare attenzione all’agenda dei futuri vertici di stato: se c’è ne uno dalle vostri parti, come minimo vuol dire che vi è piovuto un’atomica in testa.
Ma jettature a parte, quali sono le proposte e i risultati esposti in quest’ultima riunione di governo? Tuttiinpiazza.it, informato e preciso come al solito, ve li elenca uno per uno senza chiedervi niente in cambio. Poi non dite che non siamo bravi.

Lotta alla criminalità: Importante dichiarazione di Silvio Berlusconi: “per battere la mafia bisogna aggredire il patrimonio mafioso”. Subito dopo il premier, per dare il buon esempio, ha tirato fuori la sua carta di credito e l’ha presa a pugni.

Nuove regole per gli stranieri: Il premier ha anche deciso di limitare l’ingresso degli stranieri in Italia: “una riduzione degli extracomunitari significa meno forze che vanno a ingrossare le schiere dei criminali”. E su questo è impossibile dargli torto: pensate all’avvocato Mills.

I numeri di Alfano: il guardasigilli, specchiandosi nelle proprie unghie, ha denunciato l’empietà delle toghe, troppo intente a occuparsi di questioni private piuttosto che dei reali problemi dei cittadini. O era il contrario? Accidenti! Non mi ricordo mai!

Le cifre di Maroni: il ministro dell’interno ha così commentato i risultati ottenuti dopo due anni di azione governativa: “è veramente incredibile che con un ministro come me, che una volta ha preso a morsi un poliziotto, che voleva schedare i bambini, che ha aperto dieci centri di espulsione proprio nel giorno della memoria e che era sul punto di portare l’Italia ad una guerra di secessione, si sia riusciti ad arrivare a risultati così buoni. Si vede che non abbiamo tagliato abbastanza i fondi alla giustizia.”

Lo scontro tra istituzioni: A questo proposito il premier ha dichiarato: “da parte nostra non c’è nessuna volontà di avere uno scontro con i giudici, anzi, io cerco sempre di stare lontano da loro il più possibile”.

Applausi e contestazioni: intanto fuori dall’aula istituzionale, la folla era divisa: c’era chi inneggiava al governo, e chi, invece, approfittando della visibilità mediatica, ha usato la piazza per far sentire la propria voce, come i numerosissimi disoccupati e cassaintegrati dell’area industriale di Gioia Tauro, tenuti lontano dalla polizia perché considerati pericolosi e, fatto gravissimo, poco telegenici. Da segnalare anche un momento di tensione sfociato nell’arresto di un pazzo intenzionato ad attentare alla vita del presidente Berlusconi. Trovate in suo possesso decine di statuette raffiguranti i bronzi di Riace. “Ma sono solo un venditore ambulante!” ha cercato di difendersi il terrorista mentre veniva caricato a forza su un cellulare della polizia. Per fortuna, nessuno lo ha ascoltato.

Matteo Adami

29/01/2010
 
 
 
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